martedì 20 febbraio 2018

Conservatorismo, Trickle Down e Crescita Economica





«I fautori della riforma fiscale sostengono che se i tagli fiscali spingono al rialzo il tasso di rendimento dopo il prelievo fiscale, gli investimenti registreranno un aumento, e lo stock di capitale si espanderà, incentivando la produttività fino a quando lo stock di capitale non raggiungerà un nuovo livello stazionario, che in base ai loro calcoli accadrà all’incirca tra dieci anni».( Edmund S. Phelp, Se democratici e repubblicani non capiscono che «buono» viene prima di «giusto», Il Sole 24 Ore, 14-02-2018, http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-02-06/se-democratici-e-repubblicani-non-capiscono-che-buono-viene-prima-giusto-130907.shtml?uuid=AE09VKvD)



 
Secondo il modello che è stato riproposto, in forma critica da Edmund Phelps, gli investimenti cresceranno attraverso il taglio delle tasse. Certo il taglio delle tasse incrementa la dotazione finanziaria delle imprese. Tuttavia esistono dei dubbi circa la capacità delle imprese di procedere davvero a degli investimenti a seguito di un taglio delle tasse. Il taglio delle tasse porta ad una crescita del capitale. Tuttavia il capitale risparmiato dalle imprese viene ad essere investito secondo le opportunità nuove che vengono prodotte nell’interno dell’economia nel complesso.
La certezza sul fatto che il capitale risparmiato venga ad essere investito nell’interno dell’economia a titolo produttivo ovvero come acquisto di tecnologia e di capitale umano è priva di fondamento. L’imprenditore dotato di risorse di capitale crescenti potrebbe anche smettere di investire nell’impresa preferire forme di investimento più profittevole nella crescente attività della finanza speculativa potenziata dall’innovazione tecnologica. E allora se il risparmio in termini di capitali porta gli imprenditori ad investire nell’interno del mercato finanziario alla ricerca di tassi di rendimento elevato.
La crescita del capitale dovrebbe portare secondo gli esperti della trickle down economics alla realizzazione di una attività di crescita anche dell’economia in generale per il tramite dello “sgocciolio” della ricchezza dalle classi agiate alle sottostanti. Tuttavia il processo del trickle down funziona in modo imperfetto, caratterizzato da una visione anti-deterministica, randomizzata, che opera la giustizia in un contesto privo di regole di riferimento. Insomma, il processo di redistribuzione che viene realizzato per il tramite del trickle down presenta caratteristiche antinomiche rispetto al processo di redistribuzione che viene realizzato dallo Stato per il tramite della spesa pubblica recuperata per il tramite della prelievo fiscale.
Esistono pertanto una serie di motivazioni che possono portare ad una critica del modello del trickle down ovvero l’idea che la riduzione delle imposte possa comportare insieme una crescita del prodotto interno lordo, mediante una crescita del capitale, ed una crescita  degli investimenti produttivi nell’economia reale in modo da incrementare aumentare il ruolo della tecnologia e accrescere l’occupazione. Nel modello economico classico della crescita, ovvero nel modello di Solow, il prodotto interno lordo aumenta nel lungo periodo per il tramite anche del capitale finanziario, ma soprattutto per il valore del capitale umano. E’ infatti il capitale umano ad essere in grado di aumentare, attraverso la ricerca, in un contesto caratterizzato dalla crescita della conoscenza, le opportunità di investimento del capitale finanziario. E allora capitale finanziario, capitale tecnologico e capitale umano insieme partecipano dello sviluppo economico di lungo periodo, tuttavia, “at the end of the day” è il capitale umano ad essere in grado di spingere la crescita oltre i limiti della strumentazione tecnologica e del capitale finanziario. E’ infatti il capitale umano ad essere in grado di introdurre delle innovazioni tecnologiche, sia nei sistemi produttivi, sia con riferimento alle metodologie per la creazione di strumenti finanziari nuovi in grado di aumentare la redditività del capitale investito e per dare anche una prospettiva alle risorse stoccate. Il capitale umano è quindi in grado sia di generare delle innovazioni di carattere tecnologico-produttivo e finanziario, ma anche di creare quelle infrastrutture di carattere sociale, ovvero quelle istituzioni, in grado di sostenere il complesso delle relazioni capaci di sostenere gli investimenti produttivi.
Il ruolo del capitale umano è stato riconosciuto anche nell’interno dei modelli economici della crescita endogena, come un fattore volto ad aumentare il valore del capitale sociale, e di generare, dall’interno sia la redditività considerata come valore aggiunto prodotto dalle imprese, sia la coesione sociale ottenuta attraverso la partecipazione della popolazione, a vario titolo, alla creazione di beni pubblici aventi un valore rilevante per la promozione della ricchezza, come per esempio la fiducia e le politiche economiche fondate sulla delega e sull’eterogeneità dei partecipanti.
Il capitale umano è in definita l’ente in grado nel lungo periodo di aumentare le prospettive della produzione, di dare capacità di investimento nuovo alle risorse finanziarie, e di trovare soluzioni nuove alle questioni poste dalla tecnologia. Tuttavia esistono dei dubbi che la politica economica realizzata per il tramite del trickle down sia in grado di generare anche una crescita del capitale umano in grado di aumentare la visione prospettica dell’economia nel suo complesso. Il processo di arricchimento del capitale umano sotto il punto di vista cognitivo richiede anche degli interventi di carattere pubblico per garantire un sistema dell’istruzione orientato alla formazione del capitale umano, ed anche un privato attento nei confronti della generazione degli incentivi in grado di ridurre le resistenze dei lavoratori e dei disoccupati nei confronti del costo individuale necessario per accrescere le competenze e le professionalità. L’arricchimento cognitivo del capitale umano è quindi un costo vertente in parte sull’individuo ed in parte sulla collettività. Tuttavia sia il costo individuale sia il costo collettivo possono richiedere l’intervento pubblico e del partenariato pubblico-privato per procedere da un lato allo shaping degli incentivi volti a sbloccare le motivazioni individuali alla crescita del capitale umano, e dall’altro per intervenire nei contesti sociali caratterizzati da capitale umano deteriorato o impoverito sotto il punto di vista cognitivo e che richiede investimenti strutturali nel sistema dell’istruzione. Occorre anche considerare che gli strumenti nuovi della quarta rivoluzione industriale possono ridurre i costi di impianto di strutture volte alla formazione della popolazione anche nell’interno dei contesti cittadini caratterizzati da condizioni di disagio, di difficoltà sociale, di povertà, violenza, criminalità, con la presenza di una popolazione eterogenea per provenienza etnico-religiosa e con tassi di disoccupazione zonali molto elevati.
L’arricchimento cognitivo del capitale umano allora diventa l’investimento ultimo della popolazione sia per il pubblico, sia per il privato, ma anche per il civile e per il comune, per aumentare la capacità dell’economia di rompere i limiti tecno-finanziari allo sviluppo economico. E allora s’intende la correttezza di talune proposizioni che legano lo sviluppo economico allo sviluppo dell’uomo e delle sue capacità come indicato dall’approccio per esempio alla “libertà come capacitazione” di Sen e allo sviluppo integrale dell’uomo degli economisti civili contemporanei.  


 
Elementi di criticità di un modello fiscale fondato sul trickle down per la crescita economica di lungo periodo.




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