«I fautori della
riforma fiscale sostengono che se i tagli fiscali spingono al rialzo il tasso
di rendimento dopo il prelievo fiscale, gli investimenti registreranno un
aumento, e lo stock di capitale si espanderà, incentivando la produttività fino
a quando lo stock di capitale non raggiungerà un nuovo livello stazionario, che
in base ai loro calcoli accadrà all’incirca tra dieci anni».( Edmund S. Phelp, Se democratici e repubblicani non capiscono che «buono»
viene prima di «giusto», Il Sole 24 Ore, 14-02-2018, http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-02-06/se-democratici-e-repubblicani-non-capiscono-che-buono-viene-prima-giusto-130907.shtml?uuid=AE09VKvD)
Secondo il modello che è stato
riproposto, in forma critica da Edmund
Phelps, gli investimenti cresceranno attraverso il taglio delle tasse.
Certo il taglio delle tasse incrementa la dotazione finanziaria delle imprese.
Tuttavia esistono dei dubbi circa la capacità delle imprese di procedere davvero
a degli investimenti a seguito di un taglio delle tasse. Il taglio delle tasse
porta ad una crescita del capitale. Tuttavia il capitale risparmiato dalle
imprese viene ad essere investito secondo le opportunità nuove che vengono
prodotte nell’interno dell’economia nel complesso.
La certezza sul fatto che il capitale
risparmiato venga ad essere investito nell’interno dell’economia a titolo
produttivo ovvero come acquisto di tecnologia e di capitale umano è priva di
fondamento. L’imprenditore dotato di risorse di capitale crescenti potrebbe
anche smettere di investire nell’impresa preferire forme di investimento più
profittevole nella crescente attività della finanza speculativa potenziata dall’innovazione
tecnologica. E allora se il risparmio in termini di capitali porta gli
imprenditori ad investire nell’interno del mercato finanziario alla ricerca di
tassi di rendimento elevato.
La crescita del capitale dovrebbe
portare secondo gli esperti della trickle down economics alla realizzazione di
una attività di crescita anche dell’economia in generale per il tramite dello “sgocciolio” della ricchezza dalle classi
agiate alle sottostanti. Tuttavia il processo del trickle down funziona in modo
imperfetto, caratterizzato da una visione anti-deterministica, randomizzata,
che opera la giustizia in un contesto privo di regole di riferimento. Insomma,
il processo di redistribuzione che viene realizzato per il tramite del trickle
down presenta caratteristiche antinomiche rispetto al processo di
redistribuzione che viene realizzato dallo Stato per il tramite della spesa
pubblica recuperata per il tramite della prelievo fiscale.
Esistono pertanto una serie di
motivazioni che possono portare ad una critica del modello del trickle down
ovvero l’idea che la riduzione delle imposte possa comportare insieme una
crescita del prodotto interno lordo, mediante una crescita del capitale, ed una
crescita degli investimenti produttivi
nell’economia reale in modo da incrementare aumentare il ruolo della tecnologia
e accrescere l’occupazione. Nel modello economico classico della crescita,
ovvero nel modello di Solow, il prodotto interno lordo aumenta nel lungo
periodo per il tramite anche del capitale finanziario, ma soprattutto per il
valore del capitale umano. E’ infatti il capitale umano ad essere in grado di
aumentare, attraverso la ricerca, in un contesto caratterizzato dalla crescita
della conoscenza, le opportunità di investimento del capitale finanziario. E
allora capitale finanziario, capitale tecnologico e capitale umano insieme
partecipano dello sviluppo economico di lungo periodo, tuttavia, “at the end of the day” è il capitale
umano ad essere in grado di spingere la crescita oltre i limiti della
strumentazione tecnologica e del capitale finanziario. E’ infatti il capitale
umano ad essere in grado di introdurre delle innovazioni tecnologiche, sia nei
sistemi produttivi, sia con riferimento alle metodologie per la creazione di
strumenti finanziari nuovi in grado di aumentare la redditività del capitale
investito e per dare anche una prospettiva alle risorse stoccate. Il capitale
umano è quindi in grado sia di generare delle innovazioni di carattere
tecnologico-produttivo e finanziario, ma anche di creare quelle infrastrutture
di carattere sociale, ovvero quelle istituzioni, in grado di sostenere il
complesso delle relazioni capaci di sostenere gli investimenti produttivi.
Il ruolo del capitale umano è stato
riconosciuto anche nell’interno dei modelli economici della crescita endogena,
come un fattore volto ad aumentare il valore del capitale sociale, e di
generare, dall’interno sia la redditività considerata come valore aggiunto
prodotto dalle imprese, sia la coesione sociale ottenuta attraverso la
partecipazione della popolazione, a vario titolo, alla creazione di beni
pubblici aventi un valore rilevante per la promozione della ricchezza, come per
esempio la fiducia e le politiche economiche fondate sulla delega e sull’eterogeneità
dei partecipanti.
Il capitale umano è in definita l’ente
in grado nel lungo periodo di aumentare le prospettive della produzione, di
dare capacità di investimento nuovo alle risorse finanziarie, e di trovare
soluzioni nuove alle questioni poste dalla tecnologia. Tuttavia esistono dei
dubbi che la politica economica realizzata per il tramite del trickle down sia
in grado di generare anche una crescita del capitale umano in grado di
aumentare la visione prospettica dell’economia nel suo complesso. Il processo
di arricchimento del capitale umano sotto il punto di vista cognitivo richiede
anche degli interventi di carattere pubblico per garantire un sistema dell’istruzione
orientato alla formazione del capitale umano, ed anche un privato attento nei
confronti della generazione degli incentivi in grado di ridurre le resistenze
dei lavoratori e dei disoccupati nei confronti del costo individuale necessario
per accrescere le competenze e le professionalità. L’arricchimento cognitivo
del capitale umano è quindi un costo vertente in parte sull’individuo ed in
parte sulla collettività. Tuttavia sia il costo individuale sia il costo
collettivo possono richiedere l’intervento pubblico e del partenariato
pubblico-privato per procedere da un lato allo shaping degli incentivi volti a
sbloccare le motivazioni individuali alla crescita del capitale umano, e dall’altro
per intervenire nei contesti sociali caratterizzati da capitale umano
deteriorato o impoverito sotto il punto di vista cognitivo e che richiede
investimenti strutturali nel sistema dell’istruzione. Occorre anche considerare
che gli strumenti nuovi della quarta rivoluzione industriale possono ridurre i
costi di impianto di strutture volte alla formazione della popolazione anche
nell’interno dei contesti cittadini caratterizzati da condizioni di disagio, di
difficoltà sociale, di povertà, violenza, criminalità, con la presenza di una
popolazione eterogenea per provenienza etnico-religiosa e con tassi di
disoccupazione zonali molto elevati.
L’arricchimento cognitivo del
capitale umano allora diventa l’investimento ultimo della popolazione sia per
il pubblico, sia per il privato, ma anche per il civile e per il comune, per
aumentare la capacità dell’economia di rompere i limiti tecno-finanziari allo
sviluppo economico. E allora s’intende la correttezza di talune proposizioni
che legano lo sviluppo economico allo sviluppo dell’uomo e delle sue capacità
come indicato dall’approccio per esempio alla “libertà come capacitazione” di Sen e allo sviluppo integrale dell’uomo
degli economisti civili contemporanei.
Elementi di criticità di un modello
fiscale fondato sul trickle down per la crescita economica di lungo periodo.
|
Nessun commento:
Posta un commento